Amore é là dove si può dire tutto o non occorre dire nulla
Albert Harper
Il Parco del Valentino
Uno dei parchi più frequentati ed amati dai torinesi è sicuramente il Parco del Valentino, luogo di incontri, di sport, di esposizioni. Incantevole da ammirare con la sua natura ed i piccoli animali come scoiattoli, cigni, papere che padroneggiano incuranti degli sguardi curiosi dei passanti.
Il nome del parco è legato, come spesso accade per questa città, a leggende e supposizioni. Alcuni studiosi fanno risalire il nome a San Valentino, le cui reliquie sono conservate dal 1700 nella Chiesa di San Vito, trasferite in seguito alla distruzione di una Chiesetta situata vicino al Parco, altri affermano che un tempo, proprio il 14 febbraio, si festeggiava in questo parco un rito misto fra religioso e mondano ed ogni dama chiamava Valentino il proprio cavaliere.
Nel parco è situato il Castello del Valentino ricco di storia e di leggende, che ha visto feste e fasti durante il periodo di reggenza di Madama Cristina, la Madama Reale. Si narra che molti dei suoi amanti sono stati accolti in questo castello e che quando Madama Cristina era stanca di loro, i poveretti venivano gettati in un pozzo del castello che sfociava le sue acque direttamente nel Po.
Si narra che il corpo di un bellissimo stalliere rimanendo impigliato nella vegetazione, non scomparve nelle acque ma fu ritrovato sulla riva a poca distanza dal castello. Questo provocò una comprensibile confusione a Corte, poichè in molti conoscevano le abitudini della Contessa.
L’imbarazzo fu risolto con la testimonianza di molte persone che interrogate dai gendarmi riferirono che da qualche tempo il giovane aveva iniziato a giocare d’azzardo frequentando ambienti loschi.
Madama Cristina, la Madama Reale, così chiamata sia perché sorella del Re Luigi XIII di Francia e sia perché fu così abile da mantenere la reggenza del Ducato di Savoia in nome dei due figli piccoli, dopo la morte del marito Vittorio Amedeo I, avvenuta nel 1637. E’ grazie a lei ed al suo tocco di eleganza francese, che una città cupa, come era Torino nel 1619, anno in cui appena tredicenne sposò il Duca, riuscì a trasformare nello splendore di cui noi godiamo oggi.
Il castello del Valentino divenne la Sua residenza favorita e fu teatro di incontri galanti con il suo fedele amante, Filippo di Aglié, ex militare, uomo colto e brillante della nobiltà torinese, coreografo e scrittore.
Una relazione che iniziò in modo discreto e che si trasformò in un grande amore, dopo la morte di Vittorio Amedeo I.
Cristina aveva 24 anni quando incontrò Filippo, era bella, bionda, con tanta voglia di vivere e fu colpo di fulmine. In una lettera lo descrisse come un gentiluomo bello e spirituale. Lui le dedicò la sua vita, lasciando la carriera militare per diventare il suo amante, compagno e consigliere e le restò legato fino alla morte.
Furono i due amanti a dare i nomi alle stanze splendidamente decorate che compongono il palazzo, ricche di stucchi e affreschi : la stanza Verde, quella delle Rose, quella d’Onore, dei Fiori, dei Gigli, la magnificenza della Stanza dello Zodiaco ed il Salone delle Feste e dei Fasti.
Il castello, Patrimonio dell’Unesco, oggi è visitabile in date stabilite e con prenotazione obbligatoria, in quanto sede della Facoltà di Architettura
Alla fine del parco trovate il Borgo Medievale che vi riporta indietro nel tempo con le sue botteghe, la Rocca, la Chiesetta, il cortile con la fontana del Melograno dove come a Roma nella fontana di Trevi , è d’ obbligo lanciare una monetina ed esprimere un desiderio.
Completano ed arricchiscono questo splendido parco il giardino roccioso e la fontana dei dodici mesi, sfarzoso monumento risalente al XIX secolo a forma ovale con piccole cascate, statue allegoriche ed una terrazza.
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